Il matrimonio civile

Il matrimonio Civile viene celebrato dal Sindaco o da un suo delegato nel comune ove è stata richiesta la pubblicazione di matrimonio.
E’ comunque prevista in caso di necessità o convenienza anche la possibilità di richiedere affinché il matrimonio venga celebrato in altro comune.
La cerimonia si svolge presso: la Sala Consiliare del Palazzo Comunale.

I futuri sposi devono fissare l’appuntamento per la celebrazione con un congruo periodo di anticipo prendendo accordi con l’Ufficiale dello Stato Civile.
Nel contempo segnaleranno la scelta del regime patrimoniale che vorranno instaurare con il matrimonio e indicheranno i nominativi dei due testimoni maggiorenni (anche parenti) necessari per la celebrazione (è obbligatorio presentare le fotocopie dei loro documenti di identità).
Nella Sala Consigliare della Casa Comunale, previa richiesta degli sposi, si offre gratuitamente, per un massimo di 20 minuti, un tavolo per effettuare un semplice “brindisi augurale” il cui allestimento (tovagliame, bicchieri, vivande) è comunque a carico degli sposi, così pure la pulizia dello stesso.

Per eventuali rinfreschi verrà concesso l’uso della Sala Consigliare, purché, il rinfresco venga eseguito da una ditta di catering che garantisca la professionalità degli addetti, il decoro degli allestimenti ed il ripristino integrale dei luoghi, ivi compresa la pulizia completa degli spazi.
Nel caso particolare del matrimonio in imminente pericolo di vita è necessario presentare un certificato medico che attesti l’imminente pericolo di vita dello sposo/a, l’Ufficiale dello Stato Civile si recherà con il segretario Comunale nel luogo in cui si trova lo/la sposo/a per celebrare il matrimonio alla presenza di quattro testimoni.

 

NORME GENERALI DI RIFERIMENTO

CODICE CIVILE
LEGGE 30.5.1995 n. 218 – Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato
D.P.R. n. 396 del 3/11/2000 – “Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’Ordinamento dello Stato Civile a norma dell’art. 2 c. 12 legge 127 del 15/5/1997″.

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Luisa Pacella